Oggetti curiosi del Collezionismo: i Magots
Vi è mai capitato di incontrarli e ricevere da loro una simpatica linguaccia? :)
I Magots, dal termine francese magot che significa bertuccia, sono omini di porcellana dipinta e decorata e rappresentano, con bonaria simpatia, Pu-Tai, il dio cinese della felicità e dell'abbondanza. La testa, la lingua e le braccia sono snodate: quando dondolano si dice che preavvertino i terremoti e che portino fortuna.
Tra il
Seicento e il Settecento giungono in Europa dalla Cina settentrionale con le navi dei mercanti delle grandi Compagnie delle Indie, nell'epoca dei salotti culturali, degli illuminati, di Voltaire, Diderot, Rousseau, ideologi del tempo e arbitri del gusto, quando la società francese è attratta dall'inconsueto, dall'esotismo, dallo stravagante come rimedio alla noia. Al pari di tante altre cineserie, diventano subito lo status simbol delle case aristocratiche.
“Su questa società indifferente e di raffinata cultura, la cineseria esercitava naturalmente un grande fascino. Gli intenditori erano innamorati dei limpidi e brillanti colori curiosi omini e dalle scimmiette avvolti in vesti di seta dai ricchi ricami” così scrivevano nell'Ottocento i fratelli Goncourt.
Ben presto, la richiesta supera l'offerta e le fabbriche di porcellana europee, pensano subito ad attivarsi. Dapprima quelle tedesche, che con la scoperta del caolino erano riuscite la riprodurre quasi perfettamente la porcellana cinese. Da Meissen, e poi da Dresda e Rudolstadt escono i primi magots del Continente: buffi, il codino e i baffi cadenti per dare un tocco esotico a volti che poco avevano di orientale. In Francia vengono subito imitati dalle manifatture Saint Claude, Samson e Chantilly, che continueranno a produrli fino al 1880.
In Lombardia, a Este, a Bassano, a Venezia si realizzano veri i propri capolavori d'ispirazione orientale. In particolare le manifatture di Geminiano Cozzi, di Franchini e di Clerici creano magots di porcellana e di maiolica in cui il grottesco del modello originale è assume una vena plastica tenera e patetica.
Anche nell'area piemontese, influenza dalla Francia, tra il Settecento e l'Ottocento compaiono i magots: questi però sono di cartapesta, non sono legati ad alcuna simbologia, e svolgono il semplice ruolo di fermaporta.
Attualmente sono oggetti che continuano a suscitare una certa attrazione sul collezionista, ma non sono facilmente reperibili, ancora più raramente se ne trovano in coppia, uomo-donna.
The Magots, from the French word which means magot monkey, are painted and decorated porcelain men, with good-natured sympathy, Pu-Tai, the Chinese god of happiness and abundance.
The head, tongue and arms are articulated: when swing is said to herald earthquakes and to bring good luck. Between the 17th and 18th arrive in Europe from northern China with merchant ships of the great Company of the Indies, in the era of cultural salons, Voltaire, Diderot, Rousseau, ideologues of time and arbiters of taste, when the French company drawn from the unusual, exoticism, by the extravagant as a remedy for boredom.
Like many other chinoiserie quickly become the status symbol of the aristocracy."In this society indifferent and refined culture, Chinoiserie naturally exercised a great fascination. Connoisseurs were in love with the clear, bright colors and curious men from monkeys wrapped in garments of silk with rich embroidery, "they wrote in the nineteenth century as the Goncourt brothers.
Soon, the demand exceeds the supply and European porcelain factories, immediately think to activate. First German ones, that with the discovery of kaolin were able to reproduce almost perfectly the Chinese porcelain. By Meissen, and then by Dresdae and Rudolstadt out the first Magots the continent's funny, the tail and drooping mustache to give an exotic touch to faces that had little oriental. In France are immediately imitated by the manufactures Saint Claude, Samson and Chantilly, which will continue to produce until 1880.
I Magots, dal termine francese magot che significa bertuccia, sono omini di porcellana dipinta e decorata e rappresentano, con bonaria simpatia, Pu-Tai, il dio cinese della felicità e dell'abbondanza. La testa, la lingua e le braccia sono snodate: quando dondolano si dice che preavvertino i terremoti e che portino fortuna.
“Su questa società indifferente e di raffinata cultura, la cineseria esercitava naturalmente un grande fascino. Gli intenditori erano innamorati dei limpidi e brillanti colori curiosi omini e dalle scimmiette avvolti in vesti di seta dai ricchi ricami” così scrivevano nell'Ottocento i fratelli Goncourt.
Ben presto, la richiesta supera l'offerta e le fabbriche di porcellana europee, pensano subito ad attivarsi. Dapprima quelle tedesche, che con la scoperta del caolino erano riuscite la riprodurre quasi perfettamente la porcellana cinese. Da Meissen, e poi da Dresda e Rudolstadt escono i primi magots del Continente: buffi, il codino e i baffi cadenti per dare un tocco esotico a volti che poco avevano di orientale. In Francia vengono subito imitati dalle manifatture Saint Claude, Samson e Chantilly, che continueranno a produrli fino al 1880.
 |
| palazzotorlo |
In Lombardia, a Este, a Bassano, a Venezia si realizzano veri i propri capolavori d'ispirazione orientale. In particolare le manifatture di Geminiano Cozzi, di Franchini e di Clerici creano magots di porcellana e di maiolica in cui il grottesco del modello originale è assume una vena plastica tenera e patetica.
Anche nell'area piemontese, influenza dalla Francia, tra il Settecento e l'Ottocento compaiono i magots: questi però sono di cartapesta, non sono legati ad alcuna simbologia, e svolgono il semplice ruolo di fermaporta.
Attualmente sono oggetti che continuano a suscitare una certa attrazione sul collezionista, ma non sono facilmente reperibili, ancora più raramente se ne trovano in coppia, uomo-donna.
The Magots, from the French word which means magot monkey, are painted and decorated porcelain men, with good-natured sympathy, Pu-Tai, the Chinese god of happiness and abundance.
The head, tongue and arms are articulated: when swing is said to herald earthquakes and to bring good luck. Between the 17th and 18th arrive in Europe from northern China with merchant ships of the great Company of the Indies, in the era of cultural salons, Voltaire, Diderot, Rousseau, ideologues of time and arbiters of taste, when the French company drawn from the unusual, exoticism, by the extravagant as a remedy for boredom.
Like many other chinoiserie quickly become the status symbol of the aristocracy."In this society indifferent and refined culture, Chinoiserie naturally exercised a great fascination. Connoisseurs were in love with the clear, bright colors and curious men from monkeys wrapped in garments of silk with rich embroidery, "they wrote in the nineteenth century as the Goncourt brothers.
Soon, the demand exceeds the supply and European porcelain factories, immediately think to activate. First German ones, that with the discovery of kaolin were able to reproduce almost perfectly the Chinese porcelain. By Meissen, and then by Dresdae and Rudolstadt out the first Magots the continent's funny, the tail and drooping mustache to give an exotic touch to faces that had little oriental. In France are immediately imitated by the manufactures Saint Claude, Samson and Chantilly, which will continue to produce until 1880.
In Lombardy, Este, Bassano, Venice realize the true masterpieces of oriental inspiration. In
particular, manufacturers of Geminiano Cozzi, Franchini and Clerici
create Magots porcelain and earthenware in which the grotesque is the
original model assumes a vein soft plastic and pathetic.Even
in Piedmont, influence from France, in the 18th and 19th
centuries appear Magots: papier-mâché, but they're are not tied to any
symbology, and play the simple role of a doorstop.
Commenti
Posta un commento